SANCTUARY (SubITA)

Titolo originale: Freistatt
Nazionalità: Germania
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 104 min.
Regia: Marc Brummund

Il quattordicenne Wolfgang è un ragazzo ribelle che il patrigno Heinz decide di mandare in un collegio gestito da religiosi. Nella struttura, però, i metodi usati sono brutali e violenti e i ragazzi sono costretti a subire vessazioni e condizioni di vita disumane. L’unica speranza per il ragazzo è organizzare la fuga in compagnia del compagno Anton.

Un film duro basato su una storia vera, una lotta spietata di un ragazzo per salvare l’ultimo pezzo di umanità e dignità in una oppressiva: il lungometraggio vincitore della sezione Generator + 13 è il tedesco ‘Sanctuary’ (Germania, 2015). Siamo nel maggio del 1968: Rolling Stones, pantaloni a zampa di elefante, minigonne, rivoluzione sessuale, proteste contro la guerra del sono lo scenario del mondo. Mentre la Germania si incammina verso una nuova epoca di libertà, Wolfgang, un ragazzo di quattordici anni dallo spirito ribelle e contestatario, viene mandato a Freistatt, una -famiglia per giovani problematici.

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Lì sarà ‘rieducato’ per trasformato in un ragazzo morigerato. Wolfgang mette in atto una strenua e decisa opposizione contro le brutali condizioni di lavoro e le spietate modalità educative imposte nell’istituto, battendosi per non farsi assoggettare. Ma ci si chiede per quanto riuscirà a resistere a un sistema dominato dalla violenza e dall’oppressione senza giungere a brutalizzare se stesso.

“Fino agli anni Settanta, l’istituto di Freistatt è stato considerato come una delle strutture più rigide per l’assistenza sociale ai giovani, e un capolinea comune a molte carriere nell’ambito delle case-famiglia – afferma il Marc Brummund, nato nel 1970 in Germania, che ha studiato psicologia e giornalismo – I destini dei ragazzi a Freistatt sono esemplari, per quella che è stata probabilmente la più grande mai perpetrata all’interno di questo di istituti in tutta la Germania”.

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Il film “è stato realizzato con il sostegno della Chiesa -aggiunge il regista- ed è stato girato nei luoghi originali, che sono vicini a dove sono cresciuto e a dove ho vissuto la mia infanzia. Il contrasto che vedeva, alla fine degli anni Sessanta, da una parte la rivoluzione sessuale e la della libertà, e dall’altra parte un sistema chiuso e repressivo in cui il sembrava essersi fermato, ha rappresentato l’incentivo principale a realizzare questo film”.

Recensione: adnkronos.com

 

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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