ROBOT CARNIVAL [SubITA]

Titolo originale: Robotto kânibaru
Paese di produzione: Corea del Sud
Anno: 1987
Durata: 90 min.
Genere: Azione, Commedia, Fantascienza, Drammatico, Fantastico
Regia: Atsuko Fukushima, Hiroyuki Kitakubo, Hiroyuki Kitazume, Kôji Morimoto, Takashi Nakamura, Yasuomi Umetsu, Manabu Ôhashi, Hidetoshi Ômori, Katsuhiro Ôtomo

A nove dei più importanti animatori del Giappone è chiesto di creare un corto animato incentrato sul tema dei robot per poi unirli in un unico film. Essenzialmente, questo film è costituito da nove parti indipendenti l’una dall’altra ma accomunate dall’interazione tra umani e robot in ognuna di esse. Ognuna di queste parti ha una durata variabile tra i cinque e i venti minuti.

E’ pienamente comprensibile che quando questo grande capolavoro dell’animazione giapponese venne alla luce sia completamente ingorato dal italiano, dopotutto nel 1987 “anime” e “manga” erano termini oscuri noti soltanto ad una piccola ristretta cerchia di appassionati. Erano infatti gli anni in cui le prime fanzine iniziavano a trasformarsi in pubblicazioni mensili da edicola ed in cui il termine “cartoni animati giapponesi” veniva associato solo ai primi robot giganti come Mazinga e Goldrake, ritenuti erroneamente adatti solo ad un pubblico di giovanissimi. E’ quindi normale che un opera concettuale come Robot Carnival che, per disegno tematiche e storie proposte è invece indirizzato ad un target molto più adulto, all’epoca non fosse mai preso in considerazione.

Mancavano ancora alcuni anni prima che “Akira” (di Katsuhiro Otomo) giungesse, seppur per pochissimo tempo, nelle sale dei cinema nostrani e ne sarebbero passati ancora molti altri prima che il di Hayao Miyazaki facesse emergere il cinema di animazione giapponese dalla nicchia in cui l’aveva relegato la critica e il italiano. Non c’è quindi da stupirsi se nel lontano 1987 non fosse ancora concepibile portare in Italia un’opera particolare come Robot Carnival. Quello che stupisce è che a quasi venticinque anni dalla sua nascita questa pellicola non abbia ancora avuto una versione italiana in DVD come è per altre opere successive che con Robot Carnival condividono struttura, tematiche e intenti (come ad esempio “Memories” o “Manie Manie”); anche considerato che questa pellicola, composta da nove cortometraggi, si può considerare come una “antologia d’autore” del cinema di animazione giapponese di quegli anni.

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Come il titolo lascia intendere il tema centrale è quello del robot ma l’impostazione è ben lontanta da quella classica della fine degli anni 70 e inizio degli 80 a cui le emittenti televisive italiane ci avevano abituato. Ogni storia è nel suo piccolo una vera e propria opera di fantascienza nel senso più classico del termine in cui la figura del robot viene spesso utilizzata come mezzo per raccontare l’essere umano. Numerosi sono anche le citazioni ad opere classiche della letteratura e della cinematografica: troviamo infatti sia riferimenti alla cultura classica occidentale come quelli a Frankenstain nell’episodio dal titolo “Franken’s Gear” o Pinocchio nell’episodio dal titolo “Cloud”; sia riferimenti più criptici per il pubblico occidentale ma che non passano inosservati al cultore di manga come quello a 8-man in “Deprive” .Non mancano comunque gli elementi tipici dell’animazione giapponese: dai guerrieri in cyber-armatura del già citato “Deprive” e “Star Light Angel” allo scontro urbano tra robot giganti di “A Tale of Two Robots” con i dovuti palazzi che crollano e i cittadini in fuga di godzilliana memoria.

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Fortunatamente la quasi totale mancanza di dialoghi (solo due degli hanno infatti un parlato) e la sua facile reperibilità tramite canali di streaming aiutano il pubblico italiano nel godere di questa ottima produzione, nonostante questo la mancanza di una edizione in DVD nel nostro mecato è una lacuna che dovrebbe essere sicuramente colmata sia per il valore storico che per i meriti artistici che questo lungometraggio possiede.

A seguire l’elenco completo dei corti con relativi registi.

Opening: Regia di Atsuko Fukushima e Katsuhiro Otomo.
Franken’s Gears: Regia di Koji Morimoto.
Deprive: Regia di Hidetoshi Omori.
Presence: Regia di Yasuomi Umetsu.
Star Light Angel: Regia di Hiroyuki Kitazume.
Cloud: Regia di Mao Lamdo.
A Tale of Two Robots — Chapter 3: Foreign Invasion: regia di Hiroyuki Kitakubo.
Nightmare (a.k.a. Chicken Man and Red Neck in Tokyo): Regia di Takashi Nakamura.
Ending: Regia di Atsuko Fukushima e Katsuhiro Otomo.

memoriediuninvasato.blogspot.com

By Anam

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