NOVEMBER [SubITA]

Titolo originale: November
Nazionalità: Estonia
Anno: 2017
Genere: Drammatico, Esoterico, Fantastico, Horror, Sentimentale
Durata: 115 min.
Regia:

La parabola visivamente impeccabile di Rainer Sarnet, presentata al Festival di Tribeca, mostra come anche nel caos più e in un senza Dio possa nascere l’amore.

Il cineasta estone si prepara con November a lasciare a aperta il pubblico del Tribeca Film Festival. Un film in un bianco e nero formidabile, una tenera storia d’amore calata in uno scenario metafisico brutale e infestato da fantasmi, dove ognuno tenta di trovare la propria strada e dove in un caotico coacervo si affrontano le convinzioni religiose più disparate.

La trama è ambientata durante l’epoca feudale, in Estonia, quando i contadini dovevano guadagnarsi il sotto il duro giogo dei proprietari terrieri tedeschi. La giovane contadina Liina (Rea Lest) si innamora di Hans (Jörgen Liik), ma quest’ultimo si è infatuato di una baronessa (Jette Loona Hermanis). Questo intreccio di amori non corrisposti spinge Liina a vagabondare ogni notte nel corpo di un lupo mannaro, Hans a ricorrere, per trasformare i suoi desideri in realtà, a un kratt – un essere fantastico composto da utensili domestici, che un contratto stipulato con il ha dotato di anima in cambio di tre gocce di sangue – e la giovane baronessa a trascorre le sue notti da sonnambula sul tetto della tenuta, mettendo in pericolo la propria vita.

Girato da Mart Taniel con una fotografia in bianco e nero da togliere il fiato, November catapulta lo spettatore in un universo in cui la vita delle persone è condizionata da antiche credenze pagane e animistiche, oltre che da creature metafisiche: ecco allora apparire un’ con il volto di una giovane donna, o i fantasmi dei predecessori che si lavano in una sauna la sera di Halloween. Il cristianesimo ha attecchito soltanto negli aspetti più pragmatici dell’esistenza: l’ostia viene sputata fuori subito dopo la messa e usata insieme a una pallottola come amuleto portafortuna durante le battute di caccia, per essere più sicuri di centrare il bersaglio.

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November fa emergere con estrema precisione il paradosso che caratterizza la società estone. Il paese è fiero di essere, insieme a Islanda e Repubblica Ceca, una delle nazioni più atee d’Europa, eppure chiude gli occhi di fronte alle vecchie superstizioni che hanno riempito il vuoto lasciato dal religioso. Ovunque dilagano amuleti, cristalli e un’ingenua spiritualità. Le persone credono nell’aldilà, nella reincarnazione, nel nirvana, negli alieni, nell’illuminazione, nel Kama Sutra, nella stregoneria, nello spirito della foresta e degli animali. In mancanza di un unico credo, in November i personaggi si muovono come su un pericoloso campo minato, nel timore costante di infastidire le innumerevoli figure divine che li circondano. Senza un credo, inoltre, la vita è governata dagli impulsi più beceri, da una sete di guadagno che giustifica ogni azione – che si tratti di usare un kratt, di accumulare ricchezze o di rubare senza ritegno. La maggioranza ha venduto l’anima al con qualche oscuro patto e non ha più molto da aspettarsi, in questa o in una prossima vita. Restano però due domande: può l’amore fiorire in queste tristi circostanze? È ancora possibile trovare un barlume di purezza dentro questa melma? Inguaribile romantico, Sarnet vuole dare ancora una possibilità all’amore, sebbene quest’ultimo peni a sopravvivere in questi tempi bui, solo contro tutti.

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Recensione: cineuropa.org

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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