NOTHING [SubITA]

Titolo originale: Nothing
Nazionalità: Canada
Anno: 2003
Genere: Commedia, Fantastico, Fantascienza
Durata: 90 min.
Regia: Vincenzo Natali

I ventenni Dave e Andrew si ritrovano a condividere nuovamente insieme quando il primo, mollato dalla fidanzata, chiede ospitalità al secondo. Ma, nel momento in cui le loro vite stanno pericolosamente cadendo a pezzi, con Dave indagato per appropriazione indebita sul lavoro e Andrew accusato di molestie da una scout vendicativa, i due esprimono il desiderio di ritrovarsi da soli al e, come per incanto, la loro richiesta è esaudita. Circondati dal e costretti a sopportarsi in continuazione, scopriranno di non tollerarsi più dando vita a un conflitto fisico. 

Less is Better, Less is More. Rimuovere chirurgicamente il ricordo del dolore. Big Crunch.

“I fatti riportati in questo film sono veri. Non sarà mai abbastanza sottolineare che è di vitale importanza comprendere che ogni minimo particolare di questo film è vero. Assolutamente vero. Assolutamente vero. Grazie. Quella che segue è una vera. Le persone sono persone vere. I loro nomi sono i loro veri nomi. Tutto è accuratamente approfondito e verificato.”

Vincenzo Natali nel 2003, dopo “Cypher”, per la sua opera terza – un autentico economico (costo quasi zero, ricavo quasi zero e guadagno meno di zero), ma non artistico, anzi!, anche se non interamente scritto da lui, ma da due Andrew, i “Drews” (Miller, anche co-protagonista, e Lowery, che si ritaglia una parte minore), il quale però non “solo” l’ha realizzato mettendolo in scena, ma ne rimane l’artefice della scintilla iniziale e il co-autore del soggetto, co-ideato coi due attori principali, Andrew Miller (l’ansioso), l’appena citato co-sceneggiatore, e David Hewlett, (l’egocentrico) –, un buddy-movie sui generis, chiama in gioco i doppelgänger dei personaggi di “Gerry” (2002) che si ritrovano a vivere la loro vita nel prototipo della casetta di “Up” (2009), un’evoluzione diretta del “Cube” (1997) sviluppato bidimensionalmente in un non-luogo [il Bianco Pervasivo in cui Kazan, ovvero lo stesso Miller (mentre Worth, vale a dire Hewlett, non ce la fece per un pelo di una rimodulazione), si ritrova alla fine del film d’esordio del regista] sul quale la riprenderà il dominio con “In the Tall Grass” (2019), col procedere dello spazio- scandito in sintonia con la cartellonistica di “the Shining” (1980) in irriducibile contrazione/espansione (mercoledì → lunedì → sabato, o forse martedì) e cancellando progressivamente ogni di sé anticipando il di lì a poco da venire “Eternal SunShine of the SpotLess Mind” (2004), per finire nel posto dove finiscono i calzini spaiati.

Guarda anche  MY WINNIPEG [SubITA]

Recensione: filmtv.it

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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