Titolo originale: Meander
Paese di produzione: Francia
Anno: 2020
Durata: 90 min.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller
Regia: Mathieu Turi
In seguito a un’aggressione, una donna si risveglia in una stanza da cui si estendono diversi cunicoli: l’unico modo per trovare una via d’uscita è percorrerli, ma ognuno porterà a una trappola mortale.
Uno sci-fi con una protagonista dalla fisicità prorompente – Gaia Weiss (Vikings) – esaltata dai tunnel angusti (ma pieni d’insidie) in cui si ritrova dopo aver tentato il suicidio ed essere stata raccolta dal misterioso viaggiatore che avrebbe dovuto investirla (Peter Franzén, sempre da Vikings).
Non dico altro per un film che non ha nella sceneggiatura – o, in generale, nell’originalità – il suo punto forte… come probabilmente avrete intuito Meander non è di certo un capolavoro e porta con sè echi evidenti di film diventati di culto (che non sto qui a citare, ve ne accorgerete da soli) ma ha dalla sua una regia sapiente che sa gestire alla grande la tensione pur in presenza di pochissimi dialoghi, supportata ottimamente dal comparto sonoro che ha una funzione quanto mai fondamentale.
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