Titolo originale: Inbred
Nazionalità: UK
Anno: 2011
Genere: Commedia, Grottesco, Horror
Durata: 90 min.
Regia: Alex Chandon
A pensarci bene, sono i film horror stessi a essere “inbred”, incestuosi. In quanto espressione di un cinema “di genere”, infatti, essi si riproducono all’infinito a partire da una manciata di figure, situazioni e stilemi ricorrenti. Ma ci sono film horror e film horror: alcuni sono la solita minestra riscaldata e insipida, altri sono intelligenti rielaborazioni dei classici. Inbred di Alex Chandon appartiene alla seconda categoria.
Un gruppo di giovani londinesi scapestrati viene spedito nelle campagne dello Yorkshire a scopo rieducativo. Come in Un tranquillo weekend di paura (1972) e Non aprite quella porta (1974), “i cittadini” impareranno a proprie spese che “i campagnoli” sono persone con cui non bisogna fare troppo i furbi. Questo lo spunto di partenza, un topos del “backwoods horror” americano.
Tuttavia, l’operazione che Chandon mette in atto non è un semplice calco, ma un vero e proprio trapianto.
La volontà di trasportare un sottogenere a stelle e strisce in Inghilterra è palesata sin dalla prima sequenza, in cui i protagonisti guardano sull’I-Phone una scena splatter in cui D.H. Lawrence incontra Arancia Meccanica (1971): un rude taglialegna fa a pezzi il sir-padrone e la sua fidanzata snob a causa di una limonata. I ragazzi ridono… non sanno che ben presto toccherà a loro schivare colpi di ascia e motosega.
Dopo una prima mezz’ora di costruzione dei personaggi, la violenza esplode improvvisa. Non rivelerò nulla più della trama per non guastare il piacere di godersi i continui cambi di registro che Chandon mette in atto, giocando con le nostre aspettative in modo sottilmente sadico fino allo scioccante finale.
Novanta minuti di risate e sangue a secchiate: Inbred è un film pensato per fan degli horror “old school” e realizzato da uno cresciuto a pane e “un po’ della cara, vecchia ultraviolenza”.
Recensione: splattercontainer.com
I’m A Fucking Dreamer man !