WHITE LIGHTNIN’ [SubITA]

Titolo originale: White Lightnin’
Nazionalità: UK
Anno: 2009
Genere: Biografico, Drammatico, Visionario
Durata: 92 min.
Regia: Dominic Murphy

West Virginia Death Trip, seguendo le orme di Jesco White, e fuorilegge diventato una figura quasi leggendaria. Un biopic malato e atipico scritto dal fondatore di Vice Shane Smith.

Jesco White è il figlio di uno dei più grandi ballerini montanari della della West Virginia. Cosa sono i ballerini montanari? Beh, provate a immaginare dei redneck campagnoli americani che danzano scalciando barattoli a di banjo e chitarre, ci sarete andati vicini. In realtà la di D Ray White  è molto più stilosa, è una che nasce dalla pura passione per una legata alla sua e dalla voglia di intrattenere il pubblico. Il figlio Jesco però preferisce intrattenere se stesso più che gli altri, sniffando colla e gas e cacciandosi in mille guai che lo portano a fare avanti e indietro dai riformatori. D Ray cerca in ogni modo di tenere Jesco lontano dalla brutta strada insegnandogli a danzare ma fallisce: Jesco finirà in carcere. Ed è in carcere che apprenderà della morte del padre per mano di due sbandati (quelli cattivi). Questo episodio cambierà la vita di Jesco, che uscito di galera inizierà a danzare diventando un superfigo e andando verso il riscatto e la felicità.

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Scherzavo. La vita di Jesco White sarà un vero e proprio viaggio all’Inferno tra autolesionismo, voglia di vendetta, un isterico e impossibile e una pazzia che piano piano arriverà a divorare la mente del giovane ballerino, ormai conosciuto da tutti come The Dancing Outlaw.

White Lightnin’ è un film duro. Duro e difficile come la vita nelle zone rurali della West Virginia, luogo natale di Jesco White (dalla cui vita è molto liberamente tratta la storia), un luogo nel quale ragazzini sniffano colla e si accoltellano, circondati da adulti che ingollano litri di whisky per fuggire alla depressione. Scritto e ideato dal fondatore di Vice Shane Smith e diretto da Dominic Murphy, White Lightnin’ è un biopic atipico che procede in maniera isterica e incontrollata per 92 minuti, passando dal colore al bianco e nero, da momenti vicini all’ del videoclip ad un realismo crudo, per sfociare in momenti quasi onirici che rispecchiano la follia del protagonista. Interpretato alla grande da Ed Hogg (che di recente ha recitato anche per i Wachowski), White Lightnin’ racconta una della quale potrebbe anche non fregarci nulla (White tra l’altro è ancora vivo e vegeto) ma lo fa in un modo così malato e particolare che colpisce come una coltellata alle costole, facendoci ritrovare a sanguinare insieme a Jesco.

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Se avete voglia di un piccolo death trip, questo è il film che fa per voi. Buon viaggio.

Recensione: glisbandati.com

 

By Anam

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